sabato 17 aprile 2010

Casa di Augusto


Casa di Augusto

La Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma è da tempo impegnata in un vasto piano di restauro, di attività investigative e di studio dell’intero complesso delle costruzioni che Augusto realizzò sul Palatino.



Molteplici sono gli interventi effettuati: da quelli di ordine statico-strutturale a quelli di ricomposizione e ripristino della decorazione pittorica: Quest’ultimo ha interessato, in particolare, il nucleo della reggia augustea situato sul pendio meridionale del colle nel tratto adiacente al tempio di Apollo Aziaco, compreso tra le Scalae Caci e le Biblioteche di Domiziano.

Il sito, finora escluso dal circuito di visita, dal 10 marzo è aperto ai numerosi visitatori del Palatino. La Casa di Augusto costituisce il monumento massimo del colle, al quale pochi altri possono venire paragonati per importanza storica e interesse archeologico, e nel quale si rinvengono le espressioni artistiche più alte, trattandosi della residenza imperiale.
In quest’ultimo biennio, per raggiungere l’obiettivo dell’apertura al pubblico, l’attività e le risorse finanziarie a disposizione della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma si sono concentrate essenzialmente attorno al peristilio (giardino porticato a colonne) della prima fase della Casa di Augusto (quando ancora non era imperator), sui cui lati settentrionale e orientale si aprono i locali più rappresentativi dell’abitazione.
I lavori di restauro dell’edificio si sono focalizzati sul ripristino delle coperture di alcuni degli ambienti, per consentire la ricollocazione dei preziosi affreschi, rinvenuti in frammenti minuti tra le terre di scavo e adesso ricomposti e restaurati. A tutto ciò, si sono aggiunte le opere di messa in sicurezza e sistemazione dei percorsi.



Proprio grazie all’allestimento di un percorso attraverso il peristilio stesso, viene così aperto alla visita il settore della casa che eccelle per l’altissima qualità delle sue decorazioni pittoriche. Oltre al cosiddetto studiolo dell’imperatore, preziosa testimonianza del raffinato gusto decorativo augusteo e aperto in occasioni particolari negli scorsi anni - per esempio per la settimana dei beni culturali - , sono restituiti nel loro primitivo aspetto e per la prima volta visibili a studiosi e pubblico: il “cubicolo inferiore”, il grande oecus (ambiente di soggiorno e di ricevimento) e i locali denominati della rampa e dell’antirampa. Le loro splendide decorazioni, capisaldi nella storia della pittura romana, fanno della casa del primo imperatore il maggior complesso pittorico di secondo stile che si sia recuperato in questi ultimi decenni.
Con la imminente riapertura della Casa di Livia - dove, ormai da tempo, si è provveduto ad una definitiva copertura dell’atrio a salvaguardia degli affreschi, e si stanno restaurando i dipinti del tablinum e dell’ala sinistra - si realizzerà un vero e proprio museo in situ della pittura decorativa di età protoaugustea.
Di recente ultimazione sono i restauri del podio di Apollo Aziaco, che hanno consentito l’identificazione di luoghi celebrati dai poeti augustei, quali il portico delle Danaidi e la Bibliotheca ad Apollinis, luogo citato dalle fonti (Svetonio) dove Augusto era solito riunire il Senato.
Sono ancora in atto lavori diretti ad arrestare i dissesti statici che interessano il settore meridionale del complesso, lavori che hanno consentito l’identificazione del supposto Lupercale.



I restauri della decorazione pittorica


Gli ambienti venuti alla luce dagli scavi eseguiti nella zona augustea dal professor Gianfilippo Carettoni alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso, decorati con affreschi e stucchi, rappresentano un importante esempio di pittura romana di metà del I sec. a.C. risultato di una impegnativa opera di restauro che ha interessato il grande oecus, l’ambiente della rampa, due cubicoli sovrapposti.
Nel cubicolo superiore (il cosiddetto studiolo di Augusto) la situazione generale emersa dallo scavo era abbastanza diversificata: rimanevano circa due terzi dell'affresco della parete frontale, una parte della volta era crollata e conservava un grosso frammento di pittura e stucchi, mentre tutto il resto della decorazione era ridotto in frammenti.
Il cubicolo inferiore conservava la quasi totalità della decorazione ancora sulla muratura originaria, mentre la fascia superiore delle pareti laterali è stata ritrovata in frammenti nell’interro.
Nell’oecus sono stati ritrovati i frammenti degli affreschi della parte superiore delle pareti dell’”antisala”, laddove il resto della decorazione rimasta ancora in situ si presentava molto deteriorata, tanto da richiedere un significativo intervento di consolidamento e di reintegrazione per restituire la leggibilità dell’insieme.
Nell’ambiente della rampa la decorazione delle volte e gran parte delle pareti dell’antirampa sono state raccolte anch’esse in frammenti.
Il restauro degli ambienti ha pertanto richiesto, insieme all’intervento sulle superfici ancora in situ, anche e soprattutto la ricomposizione dei frammenti, attraverso i quali giungere alla restituzione dell’impianto decorativo di questa ala della Casa di Augusto, così come era al tempo dell’Imperatore.


Stanziamenti erogati

La Casa di Augusto nell’ultimo biennio ha ricevuto finanziamenti mirati a rendere possibile l’apertura al pubblico di almeno un settore dell’intero complesso imperiale.
Gli stanziamenti degli ultimi due anni sono stati pari a € 1.790.000 così ripartiti: € 1.540.000 per la Casa di Augusto e € 250.000 per la Casa di Livia. Con l’iniziativa del MiBAC, Maratonarte, si prevede che possano essere restaurati altri ambienti significativi in un settore della Casa di Augusto ancora chiuso al pubblico. In particolare la “stanza delle prospettive” e alcuni ambienti adiacenti. Per questi lavori lo stanziamento previsto è pari a circa € 400.000. Con i fondi “Roma Capitale” riferiti alle annualità 2005-2006, la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Roma potrà proseguire anche i restauri all’interno della Casa di Livia, comunque già avviati.
Luogo
VIa dei Fori Imperiali All'interno dell'area archeologica del Palatino-Foro Romano
Roma, RM
Orario di apertura:

Orario periodo Luglio 2009 - Settembre 2009
lunedi: apertura per gli studiosi dalle ore 08:30 alle ore 10:30; apertura al pubblico dalle 10:30 alle 13:30 (ingresso ultimo gruppo ore 13:00)
martedi e venerdi: chiuso
mercoledi, giovedi, sabato, domenica: apertura al pubblico dalle ore 08:30 alle 13:30 (ingresso ultimo gruppo ore 13:00)

Orario periodo Ottobre 2009 - Maggio 2010
lunedì: apertura per gli studiosi dalle ore 8.30 alle ore 11.00; apertura al
pubblico a partire dalle ore 11.00
martedì, giovedì e venerdì: chiuso.
mercoledì, sabato e domenica: apertura al pubblico a partire dalle ore 11.00

La visita è consentita a piccoli gruppi e l'accesso all'interno degli ambienti è limitato a 5 persone alla volta per motivi di sicurezza e conservazione.
Biglietti:

Intero € 9,00; ridotto € 4,50.
Il biglietto consente l'accesso al Colosseo ed alle aree del Palatino e del Foro Romano.
Informazioni e prenotazioni:
+39.06.39967700 (lunedì-sabato 9-13.30 e 14.30-17); www.pierreci.it
Come arrivare:
Bus 60 – 75 – 85 – 87 – 117 – 271 – 571 – 175 – 186 – 673 - 810 – 850 – C3 - tram 3 – Metro linea B fermata Colosseo



Di prossima pubblicazione uno studio relativo al recupero e al restauro della decorazione ad affresco e a stucco della Casa di Augusto sul Palatino.
Il lavoro è costituito di due articoli, il primo dei quali sulla storia degli scavi nell... Mostra tutto’area e con una rassegna degli studi più recenti sulla decorazione dell’edificio dove abitò il princeps; il secondo, più tecnico, sulle operazioni di restauro condotte in laboratorio degli affreschi frammentari e recuperati in corso di scavo nei vari ambienti, nonché sulla rimessa in opera delle pitture e degli stucchi una volta ricomposti e restaurati.
Al testo è annesso un apparato illustrativo delle pitture (tuttora in larga misura inedito) degli ambienti della casa (volte e pareti) e con tutti i particolari della decorazione, forniti di didascalie.
L’intero lavoro tiene conto delle attività di restauro, investigative e di studio che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha condotto sull’intero complesso delle costruzioni che Augusto realizzò sul Palatino.

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