martedì 13 aprile 2010

Tecniche Pittoriche

A RILIEVO, PITTURA


Nasce verso la fine degli anni Cinquanta, all'interno di quei settori dell'avanguardia artistica che si prefiggevano di superare l'Informale con l'intento di sostituire all'osservazione emozionalmente partecipe del quadro coperto di colori vivaci, la contemplazione più decantata della superficie, spesso monocroma, di tele trattate, il cui disegno emergeva da contrasti di luce e ombra, come un bassorilievo.




ACRILICO, Pittura


Di rapida essiccazione e di resa brillante, i colori acrilici sono sostanzialmente delle tempere magre, solubili in acqua, che invece dei leganti organici (come la tempera all'uovo) della grande tradizione, contengono leganti sintetici (a base, appunto, acrilica). Negli ultimi tempi, è diventato uno dei tipi di colore più usati per pittura da cavalletto, anche in sostituzione dell'olio, con i vantaggi rispetto a quest'ultimo, di asciugare prima e nel caso di una pittura per stesura, di accorciare moltissimo i tempi di lavoro, anche se trattandosi di un colore più magro, è più delicato (si riga facilmente) e ha gamme di colore generalmente più fredde e meno ricche dell'olio.




AEROGRAFO



Lo strumento è costituito da due elementi distinti. Il compressore, il primo elemento, è un motore elettrico a pistone o a membrana, a bango d'olio o a secco, con o senza serbatoio, che aspira aria dall'atmosfera e la comprime, e tramite tubi flessibili arriva alla pressione desiderata (da 1 a 2 -2.5 bar - a seconda della diluizione del colore) nel secondo elemento: l'aerografo [o meglio aeropenna] vero e proprio, il quale consiste come concezione ad una pistola a spruzzo, ma delle dimensioni di una comune penna, recante il serbatoio del colore che può essere a caduta o a pescaggio, e dotata di un tastino aria/colore che premuto dal dito permette l'afflusso dell'aria, che si miscela con il colore a seconda di quanto viene arretrato l'ago [nei casi di aeropenna doppia azione], combinandosi in una miscela nebulizzata che fuoriesce dall'ugello, di varie dimensioni, posto sulla punta dello strumento. Nel serbatoio si possono mettere colori acrilici a base acqua, acquerelli, kine, e vernici a solvente, qualora la guarnizione interna fosse in teflon. Il metodo di utilizzo è vastissimo, dal campo illustrativo, alla pittura, alla decorazione di atuomezzi, muri, o qualsiasi altra superficie opportunamente preparata.




ASSEMBLAGE



Nato dallo sperimentalismo delle avanguardie storiche, in realtà non è una vera e propria tecnica, poiché questa è da considerarsi in riferimento a una materia ben precisata come ad esempio il pigmento di colore, e a regole altrettanto rigide che ne determinano le modalità d'uso. L'esasperazione del rifiuto di qualsiasi abilità manuale ha spinto l'artista a recuperare oggetti di uso comune e, senza provocarne la benché minima modifica, ad assemblarli presentandoli come opere d'arte.





DIGITALE, PITTURA


Intendendo l'opera d'arte come il risultato di un equilibrio sottile tra due elementi quali tecnica e grazia creativa, per la sua "oggettivazione" non si può mai prescindere dalla componente tecnica e ci si deve pertanto necessariamente rivolgere di volta in volta, al complesso delle risorse tecnologiche disponibili storicamente. A pieno titolo quindi, l'informatica, frutto della scienza del nostro secolo, è destinata ad incontrarsi con l'arte e a generare con essa nuovi linguaggi. Di fatto ci troviamo di fronte ad una tecnologia straordinaria destinata, se usata correttamente, a fornire importanti contributi al progresso della storia dell'immagine. La grandissima diffusione di software dedicato alla grafica e al painting, ha portato molti artisti e grafici ad utilizzare questi mezzi straordinari e innovativi.



FOTOPITTORICHE, TECNICHE



La fotografia rivela, fin dall'inizio, una lontana parentela con la pittura. Alcuni dei grandi pionieri dell'uso della fotografia come mezzo artistico in senso lato (usata cioè con finalità non strettamente "fotografiche"), come Man Ray o Moholy-Nagy, sono in effetti sia fotografi, sia pittori e adoperano quindi questo strumento con intenzionalità complesse. Potremmo dire che usano la foto come tecnica al servizio della pittura. Più recentemente, Andy Warhol, riconoscendo che il linguaggio della fotografia è quello che caratterizza i modi di comunicazione e documentazione della nostra epoca nei suoi aspetti più tipici, lo ha inglobato all'interno della sua arte. Egli adopera fotografie di cronaca alle quali poi conferisce, attraverso vari accorgimenti, lo statuto di immagini pittoriche.




MURALE, PITTURA



Nato in Messico agli inizi degli anni Venti, il muralismo ha contribuito a svecchiare le antiche prassi di pittura murale su grandi dimensioni, anche se molte tecniche sperimentali non hanno dato buoni risultati (nel senso della conservazione dell'opera stessa). Infatti i murales sono stati dipinti con varie tecniche, ma quasi mai sono "affreschi" nel senso tecnico della parola, poiché si tratta per la maggior parte dei casi di "pittura su muro" realizzati con leganti sintetici come il silicone o la piroxilina.





POLIMATERICA, PITTURA



La pittura polimaterica è stata realizzata per la prima volta nel corso del XX sec., in coincidenza con le prime affermazioni delle "avanguardie storiche". Generalizzando, l'attenzione alle possibilità espressive delle materie extrapittoriche è subordinata all'emergere di un nuovo modo di intendere l'opera d'arte, che si propone come composizione o costruzione in sé autonoma, cessando di essere rappresentazione di qualcosa che sta al di fuori dei canoni tradizionali. Pertanto lo spazio del quadro finisce con l'essere un'ipotesi di spazio reale, in cui il colore può diventare sia un luogo preposto a favorire particolari sinergie tra elementi appartenenti a diverse categorie di materiali -come vetro, pietre, oggetti d'uso e così via- sia un'occasione in cui il puro dato cromatico si materializza mischiandosi con materie come sabbia, cenere o altro.

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