martedì 13 aprile 2010

Puntasecca





Max Klinger
La Bellezza (Afrodite), 1894
tecnica: puntasecca
Foglio 31 dalla serie "Fantasia su Brahms" - Opus XII



In questo caso, il nome della tecnica si confonde con quello dell'utensile. Per la puntasecca, non si tratta tanto di incidere in profondità quanto di graffiare, rigare o raspare sollevando sottili sbavature, le cosiddette "barbe", che, al contrario di quanto avviene nella tecnica classica, a bulino, vanno conservate: esse infatti al momento dell'inchiostrazione tratterranno l'inchiostro e conferiranno al tratto quel suo aspetto vellutato caratteristico dell'incisione a puntasecca. L'utensile è generalmente sottile e molto tagliente; ha l'aspetto di una matita e lo si usa anche come una matita; la punta può essere affusolata ad ago o sfaccettata ed è di spessore variabile.

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